
Avrei due cose da dire sull’argomento infortuni, risonanze magnetiche e Roma. Prima di cominciare però devo condividere quello che mi è successo. Un sabato di quelli senza figli, mi appisolo sul divano. Al risveglio non mi accorgo che la gamba destra mi si è totalmente addormentata, e quindi mi alzo come una gazzella e faccio il primo passo. La gamba, però, non risponde all’appello facendomi cadere per terra come una patata lessa davanti agli occhi increduli del mio cane. In quel momento il primo pensiero che mi passa per la testa è: Cavolo mi sono rotta qualche cosa. Mi accascio sull’altro divano, aspetto che il senso di svenimento passi, e poi vado in cucina a prendere il ghiaccio (grazie al cielo che ho un figlio maschio che si fa sempre male e quindi nel freezer, manca il cibo ma non il ghiaccio). Mi riprendo un attimo e ragiono. Al pronto soccorso di sabato non ci metto piede, perché non ho intenzione di farmi la notte in ospedale come quando facevo i turni durante il tirocinio! Decido di andare a letto ci penserò domani. La domenica mi sveglio e diciamo che la caviglia mi fa male, ma se non sono andata al pronto soccorso di sabato, figuriamoci se ci vado di domenica! Nel frattempo l’ex marito è avvisato dell’infortunio (in teoria dovevo riprendermi i ragazzi la domenica sera). Pensavo a un totale disinteresse e invece si presenta a casa per aiutarmi. Penso che, sì la caviglia mi faccia male, ma il fatto che l’ex marito prova ancora un minimo di compassione nei miei confronti mi rasserena il cuore, perché con due figli in comune è una cosa importante, almeno per me. Niente, arriva lunedì e il dolore non passa. Allora inizio a preoccuparmi. Giacché siamo in buona, chiedo all’ex marito il numero dell’ortopedico (che è un suo amico). Non solo me lo da, ma si sbatte per prendermi lui un appuntamento. Mi reco in ospedale, dove sono subito visitata dall’amico/ortopedico. Mi controlla, dice che non c’è frattura ossea, ma è meglio mettermi un tutore per una decina di giorni. Se il dolore non dovesse passare, è meglio fare una risonanza. Ed eccoci arrivati allo scopo di quest’articolo (se così si può chiamare). Al decimo giorno il dolore è diminuito ma non del tutto e quindi mi metto a cercare dove poter fare una risonanza al collo del piede. Questa è la mia esperienza.
Tramite ASL mi dicono che la prima disponibilità è fra quattro mesi. Lascio stare perché se mi sono rotta un legamento, vorrei saperlo prima, giusto così, perché sono una persona scrupolosa. E così inizio la mia ricerca in centri privati/convenzionati. Non conosco bene le leggi sulla diffamazione quindi onde evitare problemi (mi ci manca solo di essere querelata per due cavolate scritte!) non farò nomi. Chiamo un noto centro in una zona abbastanza altolocata di Roma per avere informazioni sui costi e i tempi delle risonanze. La signorina mi dice che se voglio farlo in convenzione devo aspettare almeno tre mesi. Non sto neanche a commentare e chiedo informazioni per eseguire la risonanza privatamente. Poiché lo slogan di questo centro è “un punto di forza per la vostra salute” mi sento tranquilla. Una risonanza al collo del piede costa 210 euro. Tempo di attesa una settimana. Mi sembra un po’ caro, poiché, una risonanza (al collo del piede) dovrebbe costare al massimo 80 euro (lo so perché mi sono informata prima). Ringrazio e le dico che ci devo pensare un attimo, che per me è l’equivalente educato di un vaffa. Chiamo un secondo centro che ha più sedi sparpagliate per la città. Il loro slogan è “fieri di prenderci cura di voi”. Penso che forse questi saranno più onesti. Mi risponde questa volta un uomo che mi fa aspettare almeno cinque minuti al telefono prima di connettermi con il centro risonanze. Finalmente parlo con una signora che mi dice che per la risonanza in convenzione devo aspettare tre mesi. Non commento neanche qua e chiedo privatamente quanto mi verrebbe a costare. Con 180 euro me la cavo in una settimana. Ringrazio e continuo la ricerca. Chiamo un centro vicino a casa. La segretaria mi dice che, sì, loro fanno risonanze ma non al collo del piede. Prendo quello che mi dice per vero e però (sono curiosa) chiedo per esempio una risonanza al piede quanto verrebbe a costare. Mi dice 165 euro. A questo punto mi chiedo se forse gli 80 euro suggeritimi non siano che una bufala, ma io sono testarda, e siccome non posso fare molto con il tutore, ho tempo da perdere e continuo la ricerca. Chiamo un altro centro. Qui la risonanza al collo del piede me la fanno ma per il prezzo bisogna parlare con il medico. Scappo via da questa situazione losca in un attimo.
Disperata chiamo la mia amica Teresa, che oltre ad essere una mia cara amica è anche una collega. Le espongo il mio problema e lei mi dice che da poco hanno aperto vicino al suo studio un centro che pare lavori molto bene a prezzi contenuti. E questa volta il nome ve lo do: www.medicentergroup.info. Chiamo e mi dicono che la risonanza al collo del piede costa 70 euro. Per l’appuntamento mi propongono l’indomani alle 9.40. Certo non è di fianco a casa, ma con il tutore posso guidare e quindi il problema non sussiste. Felice mi posso finalmente rilassare sapendo che presto saprò che cavolo mi è successo.
Arrivo al centro e sono accolta molto velocemente, anche se ci sono parecchie persone nella moderna sala d’aspetto. Un dottore mi fa un attento questionario e mi spiega esattamente in cosa consiste l’esame e cosa devo o non devo fare durante la procedura. Entro nello stanzino delle risonanze, mi sdraio sul lettino e alzando gli occhi vedo che sul soffitto hanno messo un pannello illuminato con rappresentato un cielo e delle nuvole. Per venti minuti mi rilasso guardando il cielo, e aspetto che la macchina della risonanza faccia il suo mestiere. Dopo dieci minuti sento la voce del dottore che mi chiede se tutto va bene e mi rassicura che per qualsiasi cosa lui è sempre lì, basta che lo chiamo. Finito tutto, chiedo al dottore se può dirmi qualche cosa (anche se so già che il referto me lo daranno online fra tre giorni). Il dottore con cui ho instaurato un rapporto d’immediata fiducia, mi dice che i referti li fa un altro. Non mi metto a discutere e non insisto neanche perché in fondo lavorano bene, sono onesti, educati (l’educazione è rara a Roma) e comunque un cd con la mia risonanza l’ho in mano, quindi ringrazio (questa volta il sentimento è autentico) e me ne vado. Guardo l’orologio e sono le 10:20.
Ricapitolando. A Roma il prezzo di una risonanza al collo del piede fatta privatamente varia dai 70 ai 210 euro. I tempi d’attesa variano da un giorno a una settimana. Se la volete fare tramite ASL, dovete aspettare quattro mesi. Datevi almeno un giorno di telefonate e ricerche. Non ho bisogno di esprimere nessun giudizio, poiché i numeri parlano chiaro. Se mi fossi fermata alla prima telefonata, avrei pagato la mia risonanza 210 euro invece che 70 euro, avrei aspettato una settimana invece che un giorno e non avrei conosciuto quel dottore cordiale e simpatico. Quindi non mi lamento. Certo è che è stata più faticosa la ricerca della risonanza che non l’infortunio. E comunque il referto, lo ritirerò domani. A quattordici giorni dall’incidente io in realtà non so ancora bene cosa mi sia fatta, ma va bene così. Tempi romani direbbero…
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