A volte mi capita che un paziente, per telefono, al primo contatto mi chieda delle informazioni sulla psicoterapia. A questa domanda rispondo sempre un po' titubante perché non so mai se quello che mi viene chiesto è su un piano pratico o non. Cercherò di sintetizzare le informazioni, così che chi sta leggendo, possa magari trarne beneficio. Su un piano pratico spiego che le sedute durano 50 minuti, ci si incontra una volta a settimana, i costi (se me li chiedono) e che di solito ci diamo i primi tre incontri per valutare la situazione e definire degli obbiettivi. Vorrei spiegare che la psicoterapia è molto di più, ma per telefono ad una persona che non conosco e che non mi conosce mi risulta difficile. Come riassumere il fatto che la psicoterapia è un cambiamento che avviene (io per prima non so bene come) tramite una relazione terapeutica, dove il paziente porta i suoi vissuti e il terapeuta aiuta a fare ordine e a dar un senso a quello che accade? Come spiegare che io non sono l'esperta di nessuno, ma che è il paziente l'esperto di se stesso? Sì, certo, posso dare una lettura un po' più approfondita dei fatti ma sarà sempre il paziente a dovermi dare il permesso di guardare certe cose. Ed è qui che non ci sono parole per descrivere la sintonia che si deve/viene a creare tra paziente e terapeuta. Una danza tra due inconsci che permetta al paziente di affidarsi e al terapeuta di accompagnare. Uno scambio che trasforma. Trasforma il paziente ma anche il terapeuta. Una condivisione profonda, autentica, e di guarigione. Uno spazio di confronto costruttivo. Un tipo di volersi bene che non si trova da nessuna altra parte. Insomma un equilibrio difficile da trovare in qualunque relazione. Non potendo fare il pippone al nuovo paziente, per telefono, sulla magia dell'incontro terapeutico, mi limito a dire che prima di tutto bisogna conoscersi, così che lui/lei potrà valutare se io sono la persona giusta o no. Poi vedremo.
Concludo con le parole di Jung: “L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.”
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